La difesa di madre Terra ,processi di trasformazione
capitalistica delle campagne e diritti costituzionali
Incontro del 6 novembre 2017 –Unisalento, palazzo
Codacci-Pisanelli “aula Ferrari”
“Le trasformazioni
speculative dei territori”,come introduce Alessandra Cecchi, ass. Bianca
Guidetti- Serra, “si ripercuotono sulla vita delle persone e sui loro diritti
fondamentali, non solo quelli costituzionalmente garantiti”. Il trattato
internazionale noto come Convenzione di
Aarhus,ad esempio,come ricorda il prof. Michele Carducci (docente di diritto
pubblico comparato,Unisalento) garantisce all’opinione pubblica e ai cittadini,
il diritto alla trasparenza e alla partecipazione in materia ai processi
decisionali di governo locale, nazionale e transfrontaliero, concernenti
l'ambiente(http://www.iuav.it/Facolta/facolt--di/OSSERVATOR/ambiente/DOCUMENTI/INFORMAZIO/DISCIPLINA/Convenzione-di-Aarhu-1FB5C6.pdf
); in Italia è stato ratificato con la legge n. 108 del 16 marzo 2001 ma, come
osservabile in tutte le opere con impatti irreversibili, ancora in attesa di
applicazione.
Nel momento in cui una maggioranza decide ed impone le
proprie scelte in assenza di dialogo con chi ne subisce le ripercussioni,
usciamo dalla democrazia per entrare nella “dittatura della maggioranza”…“La
Costituzione, esiste per limitare i poteri della rappresentanza, dello Stato;
le forme di protesta” dinanzi alla disattesa applicazione
dei principi garantiti , di contro “vengono bollate come eversive, col
tentativo di cancellarne la legittimità. E’ gravissimo vedere forme di
repressione violente contro chi manifesta i propri diritti.”
I diritti della natura e i diritti delle persone, per Nicola Grasso(docente di diritto
costituzionale-Unisalento), ”sono connessi con il diritto alla resistenza, come
quello manifestato dai cittadini a San Pietro Vernotico e che oggi si trovano
accusati nella sede di Brindisi”.
E “dove interviene il penale”, -come sottolinea nel suo
intervento il prof. Michele
Carducci,”vuol dire che il diritto costituzionale ha fallito”.
Ha fallito anche l’informazione probabilmente, sia locale
che nazionale, perchè troppo spesso si è
evitato di raccontare fino in fondo i fatti , i dati effettivi, di dar voce ai
cittadini, ai piccoli agricoltori che subivano misure ingiuste e con
provvedimenti che ancora oggi, arrivano
in assenza di prove, di trasparenza, calpestando lo stato di diritto. Come
fatto notare da Giorgio Galleano-giornalista Rai e moderatore dell’incontro,” i
giornalisti locali sono stati assenti” -talvolta marcatamente denigratori
diciamo noi- “e forse è anche a causa loro se i cittadini sono stati costretti
ad opporre resistenza(riferimento al fascicolo aperto a carico di 46
cittdinii/e indagati/e per la manifestazione del 10 novembre2015 per sostenere
i quali è possibile sottoscrivere la
petizione lanciata dall’associazione Bianca Guidetti Serra di Bologna, in
collaborazione con Nicola Grasso e Spazi Popolari ( https://www.change.org/p/sostieni-chi-viene-processato-per-aver-difeso-gli-ulivi-del-salento?utm_medium=email&utm_source=petition_signer_receipt&utm_campaign=triggered&j=133566&sfmc_sub=244231618&l=32_HTML&u=25671492&mid=7233052&jb=44101&expired_session=true
).
Petra Reski , giornalista tedesca, scrive inchieste sulla
mafia e si è occupata anche del territorio pugliese, dalla vicenda “xylella” al Tap. Ci parla del
consumo di suolo, di impianti eolici che spesso servono a tombare rifiuti
tossici e di cementificazione selvaggia, quest’ultima insieme alla presenza
delle pale eoliche, osservabile con sconcerto su tutto il territorio pugliese
in maniera massiccia,come ci spiega, più che in altri luoghi . “Cosa c’entra la mafia con gli ulivi, con la
Sarparea, con il Tap? Ovviamente la mafia non è più quella che si manifesta con
la coppola e la pistola...La mafia ha subìto un grande sviluppo durante gli
ultimi trent’anni.(.).Rimangono oggi la mafia tradizionale ( che chiede il
pizzo , esercita la violenza, ecc.), la mafia mercatista (che si occupa di
droga, prostituzione, smaltimento di rifiuti tossici,ecc.) che non viene temuta
ma utilizzata come infrastruttura, servizio, che non viene vista come un
reato; poi ci sono le èlite,la masso-
mafia, come dice Scarpinato, che entra ed esce dai palazzi istituzionali.(.).
L’assenza di grandi opere ha portato la mafia a cercare altre forme per
svilupparsi.(.). La mafia di oggi è ben lontana dalla percezione culturale
diffusa in Europa. È anche colpa nostra, dei giornalisti che per anni ne hanno
diffuso solo un’immagine violenta, folkloristica che non rispecchia la verità.
La legislazione italiana antimafia è la più avanzata del mondo, eppure non è
più minimamente all’altezza della realtà di oggi. Tutti i reati che avvengono
oggi sono reati di corruzione “.
“Nel Mezzogiorno il peso politico” , - per Guglielmo Forges
Davanzati( docente di economia politica)- , “si riduce, perché il potere
contrattuale ed economico è molto basso. i grandi speculatori finanziari che
detengono il potere politico e che gestiscono anche grosse imprese
multinazionali,non sono interessati al profitto di lungo periodo, sono
interessati a profitti di brevissimo periodo,anche perché possono ottenerli
nella stessa misura, in tempi più rapidi(capitalismo short-termism), quindi
evidentemente possono anche smettere di produrre beni e servizi. Il capitalismo
short- termism per definizione, è incompatibile con una prospettiva di più
lungo periodo, come la difesa dell’ambiente e del paesaggio. Un capitalismo di
questo tipo, finanziarizzato, è per sua stessa natura destinato a distruggere l’ambiente.
Ciò che viene chiesto ai singoli governi, è di fare politiche che assecondino
gli interessi delle grandi imprese multinazionali finanzia rizzate, aprendo ai
mercati di sbocco , il chè può significare fare un turismo non locale,
impadronirsi del mare,ecc… Dove avviene questo abbiamo territori poveri,” ad
alto tasso di disoccupazione e dunque, “ricattabili.”
Per Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte
Costituzionale,”si ritiene che l’economia prevalga sul diritto,mentre invece
vale il viceversa. Il diritto è uguaglianza,la Costituzione non mette tutto
nelle mani dei rappresentanti(Art. 1 ) ma si rifà ai cittadini, che detengono
ed esercitano la volontà popolare”.Dunque un cittadino ha una duplice
valenza,di soggetto singolo e di singolo all’interno di un gruppo, del quale ha
il diritto di esserne portavoce, poiché “la civiltà nasce quando un aggregato umano si unisce e
fonda il popolo”…”La proprietà collettiva del territorio è bene pubblico, mentre
la proprietà privata ha lo scopo di tutelarne la funzione sociale, condizione
attraverso cui si esercita il diritto”
“Il diritto alla resistenza”,come ricorda Antonio Onorati-
Centro Internazionale Crocevia- “non è negoziabile, perché la resistenza
garantisce il cambiamento”.
“Invece” come dice il magistrato Livio Pepino, “quello che
sta accadendo è sempre di più il contrario,di fronte a forme di opposizione o
resistenza, il ritiro della politica determina una radicalizzazione del
conflitto, la non accettazione delle ragioni dell’altro. La volontà di evitare
il confronto con le minoranze determina degli
irrigidimenti pericolosi e negativi per la convivenza democratica. Lo
abbiamo visto, soprattutto nelle questioni ambientali. Tante volte in cui
abbiamo assistito a militarizzazione del territorio, a interventi amministrativi che costruiscono delle zone
rosse in cui è impossibile l’esercizio dei diritti democratici,a degli
interventi legislativi che determinano una situazione di diritto del tutto
particolare.
Ci sono nella Costituzione dei limiti invalicabili.
Per esempio l’articolo 9
-La Repubblica tutela il paesaggio-. L’articolo 32 -la Repubblica tutela
la salute come fondamentale diritto dell’individuo-“…”Questi diritti,la salute
in particolare sono in qualche misura assoluti, non derogabili…La salute è un
diritto assoluto : se ci sono degli interventi, delle decisioni delle
istituzioni e della maggioranza che vìolano i diritti alla salute di alcuni,
sono decisioni costituzionalmente illegittime e come tali fondano un diritto di
resistenza.”
Nello Schisano (portavoce dell’o.n.g. Soberiana alimentare)
e Carmen Gonzales(coordinatrice Organizaciones de Agricultores y Canaderos –
Comunidad Valenciana),raccontano la loro esperienza di comunità, di sindacato,
dove sovranità alimentare ed autodeterminazione
viaggiano di pari passo con difesa della terra, che appartiene a chi la
vive, a chi la lavora “ e non a chi ci specula sopra”. E ci ricordano che occorre
lottare non solo per difendere il territorio, ma la vita stessa. Con loro
condividiamo lo spirito, le proposte, le prospettive. Siamo nati come gruppo
associativo dalla terra, iniziando a coltivare naturalmente ed a diffondere i
principi dell’agricoltura organica rigenerativa, nel 2013. Stesso anno in cui nacque la
“questione Xylella” e veniva ignorato il disseccamento, che ad oggi non vede
ricerche scientifiche aperte ed a 360 gradi, ma interessi di vario livello, che
ruotano attorno alla sostituzione varietale degli ulivi del Salento,con alberi
brevettati. Siamo arrivati sulla vicenda del disseccamento, osservando il
territorio,ponendoci domande e partecipando, da cittadini, agli incontri
pubblici che parlavano di desertificazione e irrorazione massiccia con
pesticidi, come ricorda nelle presentazioni, il presidente della nostra
associazione, Ivano Gioffreda. Ci siamo informati , abbiamo avanzato proposte e
presentato l’esposto per diffusione colposa di malattia delle piante. Non è
bastato e non ci aspettiamo che la giustizia sia tale. Ma ci auguriamo che
ognuno di noi senta di poter fare qualcosa nel proprio piccolo e che le
esperienze dal basso si diffondano. E forse un giorno il popolo salentino, come
quello italiano tutto, sarà in grado di sentirsi tale .
http://www.trnews.it/2017/11/06/la-lezione-maddalena-le-multinazionali-si-prenderanno-territori-gasdotto-non-serve/198079
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