giovedì 23 aprile 2015

25 Aprile Liberiamo Oria

Quest'anno l'anniversario della Liberazione assume un significato importante #difendiAMOgliulivi


VENDESI ITALA
 
In questo modo l'accaparramento alla Terra da parte delle grandi aziende e gruppi industriali è già iniziato, i loro interessi sono palesemente conosciuti su larga scala su tutto il pianeta ormai diviso tra sfruttatori e sfruttati, mercanti e servi, produttori e consumatori, e per realizzare questo progetto, ormai sperimentato in varie nazioni, prima si deprezza il valore commerciale della terra e poi arrivano gli avvoltoi. 


Xylella è un pretesto! Nessuno è interessato ad investire sulle buone pratiche per far guarire i nostri olivi. In questo contesto, si inseriscono molti fattori e molti interessi legati tra loro. L'embargo francese nei nostri confronti è il frutto costruito a tavolino, basta ricordare chi ci ha deliberatamente SPUTTANATI con la storia della peste degli olivi e impedire la benedizione dei ramoscelli d'ulivo. Tutto serviva a far scattare l'emergenza e quindi lo stato di calamità che si traduce in centinaia di milioni di euro, FRODE ALL'UNIONE EUROPEA. 

I francesi non sono nostri nemici, a noi il difficile compito di far comprendere loro l'inganno ! Non dimentichiamo l'embargo interno al nostro paese, molte regioni italiane, tra cui la Lombardia, non acquista più nulla dalla Puglia. Provate a chiedere ai produttori di carciofi.

DA NON DIMENTICARE,
TUTTO TORNA E COINCIDE CON EXPO & TTIP. TERRA E ACQUA, IL PETROLIO DEL. 3° MILLENNIO.



La xylella non è il problema. Dietro xylella c'è un progetto molto più ampio del nostro recinto mentale e campanilistico dell'area salentina. Sotto assalto c'è l'agroalimentare italiano, la base della dieta mediterranea. La xylella è un pretesto per un progetto capitalistico di industrializzazione dell'intero comparto agricolo, agroalimentare e turistico (campi da golf- resort). 

DA NON DIMENTICARE,
TUTTO TORNA E COINCIDE CON EXPO & TTIP. TERRA E ACQUA, IL PETROLIO DEL. 3° MILLENNIO.


Concentriamo le forze e Liberiamo la Puglia 

Il 25 tutti a Liberare Oria 

                                                 
IL FUTURO NON E' SCRITTO....





venerdì 17 aprile 2015

Cura non tortura


Parte il tour Cura dell'Olivo
laboratorio pratico aperto e gratuito
Cura non tortura !

   Prossima tappa 25 Aprile Oria
  Festa della Resistenza
l'Olivo Resiste


lunedì 6 aprile 2015

#difendiAMO Madre Terra e Padre Olivo



Dopo la minaccia da parte di Coldiretti di vietare i ramoscelli d'ulivo per la tradizionale benedizione della Domenica delle Palme e la lettera del commissario per l'emergenza "xylella fastidiosa" dott. Giuseppe Silletti inviata a monsignor Domenico D'Ambrosio Arcivescovo della diocesi leccese, atti ritenuti da noi molto gravi e lesivi per l'intero territorio, in sintonia con altre Ass.ni abbiamo voluto dare esempio di democrazia e di disobbedienza civile.

La domenica delle Palme tutti in piazza Sant’Oronzo a Lecce per difendere gli ulivi

Intorno alle 15 la piazza comincia a riempirsi di gente, che risponde all’appello lanciato da intellettuali, artisti, musicisti, agronomi, contadini e ambientalisti. E’ una marea che la invade: migliaia di persone sono qui, giunti da ogni dove, dai luoghi dolenti, dove si combattono battaglie per l’ambiente come a Taranto, che ha saputo respingere il ricatto ambiente-lavoro.

Non si è mai vista tanta gente in piazza S. Oronzo a Lecce per rivendicare la tutela del paesaggio salentino che ha nell’ulivo il suo simbolo di eccellenza e soprattutto di identificazione. Questi sono i due elementi che hanno contraddistinto gli interventi degli oratori che si sono succeduti per tutto il pomeriggio.

Don Raffaele Bruno della Diocesi di Lecce alterna parole italiane ed espressioni salentine, giura che gli ulivi non hanno bisogno di essere benedetti, che la loro condizione chiama in causa tutti – definiti popolo degli ulivi – perché si torni a pratiche agricole naturali, quelle che ci hanno tramandato i nostri nonni e che solo interessi estranei a questa terra hanno compromesso. Il riferimento è alle multinazionali del cibo, da molti interventi chiamate in causa per ribadire che ci sarà una decisa resistenza contro gli ogm, contro i pesticidi che si vogliono spargere a piene mani, anzi a pieni contenitori spruzzati dagli aerei sul territorio salentino avvelenando ogni forma di vita, anche quella umana.

Antonia Battaglia di PeaceLink riporta il dibattito lacunoso in Comunità Europea trascinata dal piano regionale ad assumere posizioni di messa in quarantena e di annientamento degli ulivi che hanno rami disseccati.
Ivano Gioffeda è il santone che in questi anni si è battuto generosamente contro le logiche di una ricerca limitata alla Università di Bari, finora incapace di definire le cause scientifiche di questo strano disseccamento. E’ pronto a ritornare con la sua azienda agricola a costituire dei laboratori in cui riprendere i saperi antichi e le vecchie pratiche che hanno definito questo paesaggio magnifico, ora esposto al rischio delle ruspe.

Nandu Popu dei Sud Sound System canta il motivo delle ‘radici ca tieni’ e tutta la piazza lo segue, il suo è un lungo excursus nella storia della civiltà salentina che affonda al tempo della Magna Grecia e molto ha ancora da dire alla generazioni future. La musica tradizionale inneggia dal canto di Enza Pagliara e del suo coro, Mimo Cavallo segue le piazze e segna con il ritmo la contrarietà a progetti lesivi del territorio.

Giuseppe Serravezza, medico della Litl, richiama la necessità di guardare nel piatto in cui si mangia, e sollecita tutti ad essere consapevoli, a ritornare finalmente sobri per evitare che ci si ritrovi del tutto privi di un territorio che è esposto ai colpi della sorte, intesa come interessi delle multinazionali che non hanno certo a cuore la salute dei cittadini.

Il pensiero di Pino Aprile, scrittore meridionalista, riecheggia nella voce di Rosanna Quarta sulla necessità di costituire una rete che respinga questo attacco concentrico contro il meridione d’Italia, dalla Campania terra di fuochi, alla Basilicata terra di perforazioni, al Salento terra di eradicazioni.

Giovanni Carbotti di ‘Respira Taranto’ e Paolo Pisanelli, regista del film ‘Buongiorno Taranto’, invitano a proseguire nell’impegno di lotta all’appuntamento del 1° maggio nella città dell’ILVA. Un popolo, è nato un popolo quest’oggi in piazza S. Oronzo a Lecce che non lascerà eradicare nessun ulivo, perché un malato si cura e non si condanna a morte!

E’ questo l’impegno assunto da tutti, dal fiume di interventi che si susseguono sul palco improvvisato, fra il Sedile e la statua del Santo, come per dare concretezza al lavoro agricolo e al turismo e sacralità alle parole e ai propositi assunti.

Paolo Rausa











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Video tratto da Le Iene di Nadia Toffa