martedì 22 ottobre 2013

Oltre il biologico, AgriCultura organica e rigenerativa

Corso formativo di AgriCultura organica rigenerativa, 25 Settembre 5 Ottobre
Condotto da Jairo Restrepo Rivera, Memmo Butinelli, Mimmo Ciccarese.


                                                      Corso teorico e pratico
L'agricoltura organica consiste nel rigenerare i suoli con sostanze organiche e minerali presenti in natura.
A differenza del biologico convenzionale, queste tecniche non uccidono gli insetti "dannosi", gli allontanano.
Una pianta sana e un terreno ricco di micro-organismi è un terreno che si autodifende.
Risultati della tecnica dell'AOR ( agricoltura organica rigenerativa ) piante sane, alta produzione a zero spese a basso impatto ambientale.
In gergo capitalista, più competitivi.
   




                    Preparazione del concime ( bokashi ) per la rigenerazione dei suoli

                                Preparazione del Bio-fertilizzante




                                La biologia del suolo
                            Preparazione soluzione calde zolfo calcica e soluzione cenere


                                Preparazione soluzioni fredde Poltiglia bordolese








                                  Cromotografia del terreno








                               
         



domenica 13 ottobre 2013

Martignano ( LE ) Seminario internazionale di Agricoltura organica rigenerativa


Accoglienza Piccoli Saharawi Ambasciatori di Pace

Il popolo Saharawi
L'esilio dei Saharawi.
Nel deserto del Sahara esiste un popolo che, pur essendo da secoli una Nazione, non ha la sua terra e vive in esilio. Questo piccolo e fiero popolo resiste in parte nelle tendolopoli all'estremo sud del deserto algerino ed in parte nel suo antico territorio oggi "occupato" dal Marocco: è il popolo dei Saharawi.
La sua terra è l'ex Sahara occidentale spagnolo, 280.000 km quadrati, 1200 km di costa che si stende sull'Atlantico, e confina con Marocco, Algeria, Mauritania. Fin dal 1975, quando la Spagna ha abbandonato l'es Colonia ed il Marocco ne ha invaso il territorio, contrastato dalla resistenza armata del Fronte Polisario, l'organizzazione politica e militare dei Saharawi... da allora (ecco la vicenda di cui vogliamo parlarvi) una parte di questo popolo, per sfuggire al genocidio, si è rifugiata nel deserto algerino (Hammada di Tindouf) e che ha dato vita alla straordinaria epopea delle tendopoli dell'esilio. La storia di un popolo che viene da lontano.
Il popolo Saharawi discende dall'incontro e dalla fusione, protrattasi per secoli, di gruppi nomadi berberi (tribù Sanhaya e tribù Zenata) con genti arabo-yemenite (i Maquil) giunti in Nord Africa intorno al XIII secolo. Questo popolo sfiora il milione di persone (circa 500.000 vivono nel territorio "occupato" dal Marocco, altri 200.000 sono sparsi tra Mauritania, Spagna e altri paesi, ed infine 160.000 abitano le tendopoli dell'esilio. La lingua parlata è l'hassanya, un dialetto arabo. La religione è islamico-sunnita, con una concezione aperta, priva di fanatismi e intolleranze. Nella loro durissima lotta contro gli invasori, guidata dal Fronte Polisario, i Saharawi, leggendari guerrieri del deserto, hanno sempre rifiutato la scelta del terrorismo combattendo a viso aperto sulla loro terra, anche in questo fornendo un esempio di altissima moralità e coscienza civile.
Nel 1976 viene proclamata in esilio la RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica). Sarà riconosciuta da 74 Paesi. Nel 1982 la RASD viene ammessa come 51 Stato nell'OUA Organizzazione per l'Unità Africana).

Grazie all'associazione Melquìades Aps, Spazi Popolari hanno accolto i piccoli ambasciatori di Pace.