
1° Meeting nazionale TERRA
E SALUTE.
UN INCONTRO DAL QUALE
SCATURISCONO PROPOSTE
Gentilissimo
Onor.le Paolo De Castro,
quello di oggi è stato un primo
incontro promosso da un
comitato trasversale come esigenza che nasce dal basso, in cui abbiamo
dibattuto di temi relativi alla salute ed alla Terra. Le proposte e le idee
sono solidamente fondate sul sapere di svariati esperti sia nazionali sia
internazionali.
Come avrà notato, le idee sono molte e
si stanno mettendo in pratica in Europa, in America Latina, in Africa, in
Australia. Siamo in contatto con diverse realtà che ormai da molti anni portano
avanti esperienze simili con risultati quanto mai proficui (e non solo dal
punto di vista del reddito, ma anche e soprattutto da quello della salute,
intesa questa non solo quella fisicamente umana, ma anche quella delle
relazioni sociali, dell’ambiente, di una nuova forma di polis che fa politica).
Con questo documento non solo vogliamo sottoporre
alla sua attenzione ciò che di
positivo e di concreto (positivamente) stiamo realizzando, (bensì) ma vogliamo cogliere
l’occasione per segnalare alcuni
(dei) punti di criticità del sistema che crediamo debbano essere risolti al più presto e confidiamo molto (auspichiamo) (che) in un suo intervento propositivo e risolutore.
(possa portare allo sviluppo di azioni che risolvano o aiutino a risolvere
dette criticità).
Cercheremo di essere esaustivi ed allo
stesso tempo sintetici, rimanendo a disposizione per approfondimenti e per
maggiori dettagli.
I punti sui quali vogliamo porre
l’attenzione sono:
1. FORMAZIONE: Abbiamo presentato un
progetto sulle linee guida PSR Bando misura 111 per Azioni di formazione, approvato e già in svolgimento. La fase di
formazione terminerà ad Ottobre 2013. A detta formazione possono partecipare solamente
Imprenditori Agricoli, coltivatori
diretti in possesso di un’azienda agricola con P. IVA e, i“braccianti agricoli”, possono
parteciparvi solo con delega firmata dai datori di lavoro. Vedendosi in questo modo automaticamente
esclusi tutti coloro che lavorano o vorrebbero lavorare la terra, per
il consumo famigliare, piccoli agricoltori, studenti, disoccupati e tutti
coloro che vorrebbero iniziare un’attività agricola, ma non soddisfano i
requisiti richiesti dai creatori di bandi europei/regionali che basano le loro necessità
esclusivamente sull’erogazione di documenti cartacei necessari alla
rendicontazione fiscale.
Per noi è importante che la formazione finanziata da Enti Pubblici, sia
gratuita ed accessibile a tutti, senza discriminazione di base economica.
Crediamo che come per accedere all’Università, anche per accedere ai corsi
finanziati si possano inserire delle clausole, ma queste si devono basare su
fattori magari più difficilmente tangibili ma sicuramente più reali che sono
l’interesse nel voler mettere in pratica l’appreso, l’esperienza in campo, gli
studi effettuati o che si stanno svolgendo, etc.
2. L’UNIVERSITA’ ITALIANA ancora non vede
contemplati corsi interdisciplinari che mettano in relazione la salute umana,
con quella della terra e degli alimenti consumati. Crediamo che queste
tematiche debbano essere inserite nei corsi per i futuri medici, agronomi,
biologi, etc. Questo tipo di formazione ora è svolta esclusivamente da enti
privati se non da singoli individui con idonea professionalità, ma crediamo
debba diventare pubblica e parte dei percorsi formativi universitari.
3.
LA CERTIFICAZIONE DEL BIOLOGICO:
· Ora tutti gli enti certificatori sono
istituti privati;
· I certificatori hanno ricevuto
formazione sulle norme imposte dall’ente certificatore, ma troppo spesso non
hanno competenze idonee per valutare correttamente gli effetti di prodotti
utilizzati o il modo appropriato per utilizzarli;
· Non si certifica l’assenza di prodotti nocivi, bensì la presenza di questi sotto
determinate soglie che vengono considerate nocive in forma diversa nelle
diverse parti del mondo;
· Il costo
(economico, includendo in questo il tempo necessario a riempire le pratiche
burocratiche, le richieste e le formalità da espletare) per ottenere una
certificazione del biologico è molto alto per l’imprenditore agricolo
che vuole essere certificato biologico.
Rispetto a questi punti (e non solo) crediamo che:
· La certificazione dovrebbe essere
svolta da istituzioni pubbliche, con norme e regole unificate e riconosciute. Istituti che potrebbero svolgere la
certificazione sono le Università,
avendo queste al loro interno gli strumenti e le competenze per poter
effettuare delle analisi e dei controlli attendibili e riscontrabili;
· Sia ingiusto richiedere a chi non
utilizza veleni di doversi certificare. Crediamo che la logica dovrebbe essere il contrario. Chi
utilizza veleni (pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici, etc.) dovrebbe
essere obbligato a dichiarare l’uso delle sostanze che fa, ad informare il
consumatore del prodotto avvelenato che gli sta vendendo. Crediamo che la regola dovrebbe essere quella di produrre prodotti
sani, e non l’eccezione. E che invece debba essere proprio l’eccezione a
dichiarare di stare avvelenando il pianeta, pagando il corrispondente prezzo.
· NEL CASO IN CUI SI VOGLIA PROSEGUIRE
CON LA CERTIFICAZIONE DEL BIOLOGICO, QUESTA DOVREBBE ESSERE
Ø o una autocertificazione
partecipata, che si svolge tra colleghi produttori e consumatori coscienti
(metodi e forme di autocertificazione partecipata sono ormai svariati, ma pochi
di questi vengono riconosciuti ufficialmente)
Ø o svolta da enti pubblici (quali le Università) che si dovrebbero prendere in carico tutta la gestione (anche
amministrativa e burocratica) della stessa, permettendo in questo modo di far
nuovamente svolgere il mestiere originario dell’imprenditore agricolo e cioè
lavorare nei campi. D’altra parte, se si vuole certificare la salute di
prodotti agroalimentari che portano alla salute pubblica, questa incombenza
spetta alle istituzioni pubbliche.
4. Sono in aumento
e sembrano quasi di moda leggi
(nazionali, europee ed internazionali) che
limitano e vietano lo scambio di semi autoctoni, rubando in questo modo il
capitale ai produttori agricoli. È indispensabile eliminare i brevetti
delle multinazionali sulle sementi. Sempre più varietà autoctone stanno
sparendo a causa di queste dinamiche. I produttori devono essere liberi di
riprodurre i propri semi e di scambiarli migliorando naturalmente la biodiversità.
5. Riteniamo che si debbano incentivare progettualità che
tutelino il paesaggio, il territorio, la salute, la biodiversità, il fare
impresa rispettando questi parametri e promuovendo i progetti a km0.
Questi sono punti di
criticità riscontrati direttamente e sui quali riteniamo si debba intervenire
tempestivamente ed accuratamente, essendo dovere delle istituzioni tutelare in
primis la salute dei cittadini, la biodiversità, tenere conto dei cambiamenti
climatici e del problema energetico, garantire nuova creazione di posti di lavoro,
favorire la sana e libera concorrenza con creazione di piccole imprese senza
sbilanciare la normativa a favore di grandi lobby e multinazionali che hanno
come scopo primario il profitto. (Sicuramente di punti
di criticità ce ne saranno molti altri, ma per ora questi sono quelli su cui
vorremmo porre la sua attenzione.)
Nel ringraziarla per
l’attenzione che ci ha riservato , suggeriamo la costituzione di un
Osservatorio per il monitoraggio delle buone pratiche agricole e di un
organismo che dialoghi con gli operatori, i professionisti, le Università, gli
Istituti di Agraria, ma soprattutto con
gli agricoltori tutti e le istituzioni nazionali, europee ed
internazionali deputate alla regolamentazione legislativa della materia. Le
chiediamo di sostenere iniziative come questo primo Meeting nazionale su TERRA e SALUTE tenutosi a Sannicola (LE) il 30
agosto 2013, con la sua gradita partecipazione, che nelle nostre intenzioni
vuole essere il primo passo nella direzione del confronto, del dibattito e della
informazione verso la cittadinanza e gli operatori rispetto ai temi delle buone
pratiche agricole, della tutela della salute e dell’ambiente.
(fin da ora per quel che potrà fare per portare avanti questi
temi che auspichiamo possa condividere).
L’occasione ci è gradita per porgerLe i nostri più Cordiali Saluti.
Sannicola (LE), 30 agosto 2013
Intervento di Angelo Carlo Licci
Intervento di Ivano Gioffreda
Intervento di Antonio Bruno
Intervento di Paolo De Castro
consegna proposte di legge
Intervento di Lorenzo Ciccarese
Intervento di Salvatore Colazzo
Intervento di Giuseppe Maria Ricchiuto
Intervento di Francesco Pacella
Candida Calò
LIBERA COMPAGNIA DELLE AGRICULTURE
Monologo di Adriano Imperiale "L'orizzontale"
Tina Minerva e Carlo Pisanello
Giuseppe Memmi, Gianluca Scorrano, Nazario Simone
Il simpatico Andrea De Jaco
Il comitato Terra e Salute
Angelo Licci
Antonio Bruno
Ivano Gioffreda
Candida Calò
Salvatore Colazzo
Tiziana Colluto
Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito allo svolgersi della manifestazione.
Hanno parlato di Noi : Qui Salento NotteGiovane Inchiostro verde centro studi agronomi
sud news salento in linea FIDAF Federazione italiana Dottori Agronomi e Forestali Hanno parlato di Noi : Qui Salento NotteGiovane Inchiostro verde centro studi agronomi
Consiglio Dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali
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