domenica 13 ottobre 2013

1° meeting Terra e Salute



1° Meeting nazionale TERRA E SALUTE.
UN INCONTRO DAL QUALE SCATURISCONO PROPOSTE
Gentilissimo Onor.le Paolo De Castro,
quello di oggi è stato un primo incontro promosso da un comitato trasversale come esigenza che nasce dal basso, in cui abbiamo dibattuto di temi relativi alla salute ed alla Terra. Le proposte e le idee sono solidamente fondate sul sapere di svariati esperti sia nazionali sia internazionali.
Come avrà notato, le idee sono molte e si stanno mettendo in pratica in Europa, in America Latina, in Africa, in Australia. Siamo in contatto con diverse realtà che ormai da molti anni portano avanti esperienze simili con risultati quanto mai proficui (e non solo dal punto di vista del reddito, ma anche e soprattutto da quello della salute, intesa questa non solo quella fisicamente umana, ma anche quella delle relazioni sociali, dell’ambiente, di una nuova forma di polis che fa politica).
Con questo documento non solo vogliamo sottoporre alla sua attenzione ciò che di positivo e di concreto (positivamente) stiamo realizzando, (bensì) ma vogliamo cogliere l’occasione per segnalare alcuni (dei) punti di criticità del sistema che crediamo debbano essere risolti al più presto e confidiamo molto  (auspichiamo) (che) in un suo intervento propositivo e risolutore. (possa portare allo sviluppo di azioni che risolvano o aiutino a risolvere dette criticità).
Cercheremo di essere esaustivi ed allo stesso tempo sintetici, rimanendo a disposizione per approfondimenti e per maggiori dettagli.
I punti sui quali vogliamo porre l’attenzione sono:
1.    FORMAZIONE: Abbiamo presentato un progetto sulle linee guida PSR Bando misura 111 per Azioni di formazione, approvato e già in svolgimento. La fase di formazione terminerà ad Ottobre 2013. A detta formazione possono partecipare solamente Imprenditori  Agricoli, coltivatori diretti in possesso di un’azienda agricola con P. IVA e, i“braccianti agricoli”, possono parteciparvi solo con delega firmata dai datori di lavoro. Vedendosi in questo modo automaticamente esclusi tutti coloro che lavorano o vorrebbero lavorare la terra, per il consumo famigliare, piccoli agricoltori, studenti, disoccupati e tutti coloro che vorrebbero iniziare un’attività agricola, ma non soddisfano i requisiti richiesti dai creatori di bandi europei/regionali che basano le loro necessità esclusivamente sull’erogazione di documenti cartacei necessari alla rendicontazione fiscale.
Per noi è importante che la formazione finanziata da Enti Pubblici, sia gratuita ed accessibile a tutti, senza discriminazione di base economica. Crediamo che come per accedere all’Università, anche per accedere ai corsi finanziati si possano inserire delle clausole, ma queste si devono basare su fattori magari più difficilmente tangibili ma sicuramente più reali che sono l’interesse nel voler mettere in pratica l’appreso, l’esperienza in campo, gli studi effettuati o che si stanno svolgendo, etc.
2.    L’UNIVERSITA’ ITALIANA ancora non vede contemplati corsi interdisciplinari che mettano in relazione la salute umana, con quella della terra e degli alimenti consumati. Crediamo che queste tematiche debbano essere inserite nei corsi per i futuri medici, agronomi, biologi, etc. Questo tipo di formazione ora è svolta esclusivamente da enti privati se non da singoli individui con idonea professionalità, ma crediamo debba diventare pubblica e parte dei percorsi formativi universitari.
3.    LA CERTIFICAZIONE DEL BIOLOGICO:
·       Ora tutti gli enti certificatori sono istituti privati;
·       I certificatori hanno ricevuto formazione sulle norme imposte dall’ente certificatore, ma troppo spesso non hanno competenze idonee per valutare correttamente gli effetti di prodotti utilizzati o il modo appropriato per utilizzarli;
·       Non si certifica l’assenza di prodotti nocivi, bensì la presenza di questi sotto determinate soglie che vengono considerate nocive in forma diversa nelle diverse parti del mondo;
·       Il costo (economico, includendo in questo il tempo necessario a riempire le pratiche burocratiche, le richieste e le formalità da espletare) per ottenere una certificazione del biologico è molto alto per l’imprenditore agricolo che vuole essere certificato biologico.
Rispetto a questi punti (e non solo) crediamo che:
·       La certificazione dovrebbe essere svolta da istituzioni pubbliche, con norme e regole unificate e riconosciute. Istituti che potrebbero svolgere la certificazione sono le Università, avendo queste al loro interno gli strumenti e le competenze per poter effettuare delle analisi e dei controlli attendibili e riscontrabili;
·       Sia ingiusto richiedere a chi non utilizza veleni di doversi certificare. Crediamo che la logica dovrebbe essere il contrario. Chi utilizza veleni (pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici, etc.) dovrebbe essere obbligato a dichiarare l’uso delle sostanze che fa, ad informare il consumatore del prodotto avvelenato che gli sta vendendo. Crediamo che la regola dovrebbe essere quella di produrre prodotti sani, e non l’eccezione. E che invece debba essere proprio l’eccezione a dichiarare di stare avvelenando il pianeta, pagando il corrispondente prezzo.
·       NEL CASO IN CUI SI VOGLIA PROSEGUIRE CON LA CERTIFICAZIONE DEL BIOLOGICO, QUESTA DOVREBBE ESSERE
Ø o una autocertificazione partecipata, che si svolge tra colleghi produttori e consumatori coscienti (metodi e forme di autocertificazione partecipata sono ormai svariati, ma pochi di questi vengono riconosciuti ufficialmente)
Ø o svolta da enti pubblici (quali le Università) che si dovrebbero prendere in carico tutta la gestione (anche amministrativa e burocratica) della stessa, permettendo in questo modo di far nuovamente svolgere il mestiere originario dell’imprenditore agricolo e cioè lavorare nei campi. D’altra parte, se si vuole certificare la salute di prodotti agroalimentari che portano alla salute pubblica, questa incombenza spetta alle istituzioni pubbliche.
4.    Sono in aumento e sembrano quasi di moda leggi (nazionali, europee ed internazionali) che limitano e vietano lo scambio di semi autoctoni, rubando in questo modo il capitale ai produttori agricoli. È indispensabile eliminare i brevetti delle multinazionali sulle sementi. Sempre più varietà autoctone stanno sparendo a causa di queste dinamiche. I produttori devono essere liberi di riprodurre i propri semi e di scambiarli migliorando naturalmente la biodiversità.
5.    Riteniamo che si debbano incentivare progettualità che tutelino il paesaggio, il territorio, la salute, la biodiversità, il fare impresa rispettando questi parametri e promuovendo i progetti a km0.

Questi sono punti di criticità riscontrati direttamente e sui quali riteniamo si debba intervenire tempestivamente ed accuratamente, essendo dovere delle istituzioni tutelare in primis la salute dei cittadini, la biodiversità, tenere conto dei cambiamenti climatici e del problema energetico,  garantire nuova creazione di posti di lavoro, favorire la sana e libera concorrenza con creazione di piccole imprese senza sbilanciare la normativa a favore di grandi lobby e multinazionali che hanno come scopo primario il profitto.  (Sicuramente di punti di criticità ce ne saranno molti altri, ma per ora questi sono quelli su cui vorremmo porre la sua attenzione.)
Nel ringraziarla per l’attenzione che ci ha riservato , suggeriamo la costituzione di un Osservatorio per il monitoraggio delle buone pratiche agricole e di un organismo che dialoghi con gli operatori, i professionisti, le Università, gli Istituti di Agraria, ma soprattutto con  gli agricoltori tutti e le istituzioni nazionali, europee ed internazionali deputate alla regolamentazione legislativa della materia. Le chiediamo di sostenere iniziative come questo primo Meeting nazionale su TERRA e SALUTE tenutosi a Sannicola (LE) il 30 agosto 2013, con la sua gradita partecipazione, che nelle nostre intenzioni vuole essere il primo passo nella direzione del confronto, del dibattito e della informazione verso la cittadinanza e gli operatori rispetto ai temi delle buone pratiche agricole, della tutela della salute e dell’ambiente.
(fin da ora per quel che potrà fare per portare avanti questi temi che auspichiamo possa condividere).
L’occasione ci è gradita per porgerLe i nostri più Cordiali Saluti.
Sannicola (LE), 30 agosto 2013


 
                                           Intervento di Angelo Carlo Licci
                                            Intervento di Ivano Gioffreda
                                          Intervento di Antonio Bruno

                                           Intervento di Paolo De Castro


                                           consegna proposte di legge
                                            Intervento di Lorenzo Ciccarese
                                           Intervento di Salvatore Colazzo


                                           Intervento di Giuseppe Maria Ricchiuto
                                           Intervento di Francesco Pacella
                                             Candida Calò

                                           LIBERA COMPAGNIA DELLE AGRICULTURE
                                          Monologo di Adriano Imperiale "L'orizzontale"
                                          Tina Minerva e Carlo Pisanello
                                           Giuseppe Memmi, Gianluca Scorrano, Nazario Simone

                                                        Il simpatico Andrea De Jaco
Il comitato Terra e Salute
Angelo Licci 
Antonio Bruno 
Ivano Gioffreda
Candida Calò
Salvatore Colazzo
Tiziana Colluto

Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito allo svolgersi della manifestazione.

Hanno parlato di Noi : Qui Salento    NotteGiovane    Inchiostro verde  centro studi agronomi
sud news   salento in linea    FIDAF Federazione italiana Dottori Agronomi e Forestali  
Consiglio Dell'Ordine  Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali

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