Visualizzazione post con etichetta salento. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta salento. Mostra tutti i post

lunedì 17 febbraio 2025

Cura dell'olivo colpito da disseccamento rapido


Un manuale sul recupero degli ulivi colpiti da disseccamento rapido (CODIRO) completamente gratuito a vostra disposizione.
Qui troverete tutta la mia esperienza di anni di lotta, di osservazione, di studio sul campo per contrastare il disseccamento dell'olivo.
Fatene buon uso.

Da tre anni a questa parte, "grazie" alle siccitose e torride temperature estive, tra gli ulivi del Salento, colpiti dal CODIRO (complesso del disseccamento rapido dell'olivo), si nota un graduale miglioramento. Dopo anni di lotta e contrasto al disseccamento, anche i più scettici, hanno dovuto ammettere la ripresa vegetativa, tant'è che, dopo anni di magra, i frantoi nella campagna olearia  2024-25 hanno molito centinaia di migliaia di quintali di olive. Un dato eccellente è quello della Cooperativa Agricola Olearia Sannicolese, una realtà che comprende più di 1.500 soci dei comuni dell'arco jonico salentino che ad oggi ha molito circa 19.000 quintali di olive, di cui, il 40% di varietà Cellina di Nardò e Ogliarola Salentina. 

Purtroppo, le Istituzioni e la "Scienza", non accettano la realtà dei fatti e continuano imperterrite a finanziare la distruzione del nostro bellissimo paesaggio, attraverso gli espianti. Nonostante ciò, molti agricoltori e proprietari olivicoli, incoraggiati dalla ripresa vegetativa degli ulivi, chiedono come intervenire per consolidare la ripresa vegetativa.

Il primo intervento è la corretta potatura.

Prima di eseguire la potatura, affilare bene gli attrezzi da taglio, disinfettare le lame ogni volta che si passa da una pianta ad un'altra.

1) Polloni e succhioni sottraggono energia alla pianta, pertanto vanno rimossi, tranne in casi dove occorrono per poter sostituire una branca principale o secondaria.

2) Rimuovere tutti rami secchi, anche quelli più piccoli, (vedi foto) e lasciare quanto più verde possibile.

3) Rispettare la fisiologia della pianta, evitando assolutamente le capitozzature, preservando      sempre le parti apicali delle branche (tira-linfa). La capitozzatura blocca il normale flusso della linfa.

4) Effettuare i tagli con estrema precisione, poco sopra il filo del colletto per facilitare la cicatrizzazione delle ferite da taglio. Non lasciare speroni ecc, (come in foto) questi diventano la porta di ingresso di tutti i patogeni fungini.     

5) Dopo la potatura, disinfettare (nebulizzare) tutta la pianta, tronchi, branche e chioma, con poltiglia bordolese autoprodotta. 
Come preparare la poltiglia bordolese: 
Dosi per 100 litri di acqua: 1 kg di grassello di calce (calce in pasta, quella che  comunemente viene utilizzata in edilizia, confezionata in sacchetti di plastica) e 1 kg di solfato  di rame pentaidrato.
Sciogliere separatamente i due minerali e successivamente versare nel contenitore con l'acqua. 
Agitare bene durante l'uso.
È consigliabile spennellare con poltiglia bordolese (densità quanto basta) le ferite da taglio superiori ad un diametro di 5 cm circa.

6) Trattamento a tronco e branche a base di grassello di calce e solfato di ferro al 4%.
Riempire il contenitore con 100 lt di acqua,  si preleva con 2 secchi distinti un po di acqua dal contenitore e si scioglie separatamente 4 kg di solfato di ferro in un secchio e 1 kg di grassello di calce nell'altro secchio.
ATTENZIONE: non miscelare insieme solfato di ferro e calce altrimenti il preparato si              coagula e non è più utilizzabile. 
Una volta sciolti, versare il tutto nel bidone con l'acqua utilizzando un setaccio a maglia fitta e mescolare in continuazione.
ATTENZIONE: QUESTO TRATTAMENTO È SOLO PER LA PARTE LEGNOSA DELL'ALBERO, NON IRRORARE DIRETTAMENTE SULLA CHIOMA!
Per l'irrorazione utilizzare l'ugello più grosso e continuare a mescolare il preparato nel            bidone senza fermarsi durante l'esecuzione.
I due minerali agiscono; la calce da disinfettante, il solfato di ferro nutre e rigenera la corteccia.
Trattamento da eseguire in periodo invernale.
    
7) In primavera, consiglio di nebulizzare su tutta la pianta, bagnare bene, tronchi, branche e chioma con bicarbonato di potassio, alla dose di 700gr per 100 litri di acqua. Da ripetere quando persistono condizioni climatiche di molta umidità.
Il sale di potassio, aumenta il ph delle foglie verso il basico e crea un  ambiente ostile, una barriera ai patogeni fungini, facendoli morire per disidratazione. Inoltre, il sale di potassio aumenta le difese naturali della pianta.
 
8) Cura del suolo e concimazione. Consiglio la non aratura, favorire l'inerbimento per aumentare la biodiversità di erbe spontanee. L'erba, al contrario di quanto ci hanno fatto credere, arricchisce il terreno di micro e macro organismi che, a loro volta, cibandosi delle radici dell'erba, aumentano la sostanza organica nel suolo. Inoltre aumenta la porosità del suolo, favorendo l'infiltrazione nel terreno dell'acqua piovana, evitando  ristagni di acqua, dannose per gli ulivi.     
   
DA EVITARE:
     
9) Evitare concimazione chimica, nitrati, urea, solfato di ammonio ecc, danneggiano suolo e falde, l'azoto favorisce la proliferazione dei patogeni fungini attraverso la linfa grezza.

10) Irrigare solo se necessario. L'umidità favorisce il proliferare dei patogeni fungini.

11) Non arare, in prossimità del tronco, onde evitare di ferire le radici. Ogni ferita rappresenta la porta d'ingresso dei patogeni.


                                                                                  


                                                                                  

                                               


Classica necrosi del legno in corrispondenza di un cancro rameale da sospetto "neofusicoccum parvum" provocato da ferite da taglio male eseguite e non disinfettare.

Classical wood necrosis at suspected copper cancer 'neofusicoccum parvum' caused by poorly executed and undisinfected cutting wounds.



Taglio errato
Incorrect cut




Taglio corretto eseguito a filo del colletto
Correct cut flush with the collar




Pianta do olivo secolare ripulita da tutti i rami secchi.
Centuries-old olive tree cleared of all dead branches.






 
  English version                                                                          

These are the recommendations of Ivano Gioffreda, the best olive grower in Salento, whose results I have directly experienced on olive trees affected by CoDiRO (Olive Quick Decline Syndrome)

 

The rebirth of Salento's olive trees. The serene after the storm

For the past three years, ‘thanks’ to the dry and torrid summer temperatures, a gradual improvement has been noticeable among the olive trees in the Salento region, which were affected by CODIRO (rapid olive tree desiccation complex). After years of fighting and combating desiccation, even the most sceptical have had to admit to a vegetative recovery, so much so that, after years of lean years, the mills in the 2024-25 oil campaign have many hundreds of thousands of quintals of olives. An excellent figure is that of the Cooperativa Agricola Olearia Sannicolese, a reality that includes more than 1,500 members from the municipalities of the Salento Ionian arc, which to date has milled around 19,000 quintals of olives, 40% of which are of the Cellina di Nardò and Ogliarola Salentina variety.

 Unfortunately, the institutions do not accept the reality of the facts and continue undaunted to finance the destruction of our beautiful landscape through uprooting. Despite this, many farmers and olive growers, encouraged by the vegetative recovery of the olive trees, are asking how to intervene to consolidate it.

 The first step is correct pruning.

 Before pruning, sharpen the cutting tools well and disinfect the blades each time you move from one plant to another.

 1) Suckers and suckers take energy away from the plant, so they must be removed, except in cases where they are needed to replace a main or secondary branch.

 2) Remove all dry branches, even the smallest ones, (see photo) and leave as much green as possible.

 3) Respect the physiology of the plant, and absolutely avoid pruning, always preserving the apical parts of the branches (lymph pulls). Pruning blocks the normal flow of sap.

 4) Make cuts with extreme precision, just above the collar line to facilitate the healing of cutting wounds. Do not leave spurs etc, (as in the photo) these become the gateway for all fungal pathogens.    

 5) After pruning, disinfect (spray) the entire plant, trunks, branches and crown, with self-produced Bordeaux mixture.

 How to prepare Bordeaux mixture:

Doses per 100 litres of water: 1 kg slaked lime (lime paste, the kind commonly used in construction, packaged in plastic bags) and 1 kg copper sulphate pentahydrate.

Dissolve the two minerals separately and then pour into the container with the water.

Shake well during use.

It is advisable to brush cut wounds larger than approx. 5 cm in diameter with Bordeaux mixture (as thick as necessary).

 6) Treatment of trunk and branches with lime putty and 4% iron sulphate.

Fill the container with 100 litres of water, take some water from the container with 2 separate buckets and separately dissolve 4 kg of iron sulphate in one bucket and 1 kg of slaked lime in the other bucket.

CAUTION: do not mix iron sulphate and lime together, otherwise the mixture will coagulate and no longer be usable.

Once dissolved, pour everything into the bucket with water using a fine-mesh sieve and stir continuously.

ATTENTION: THIS TREATMENT IS ONLY FOR THE WOODY PART OF THE TREE, DO NOT SPRAY DIRECTLY ON THE CROWN!

 Use the coarsest nozzle for spraying and continue to mix the preparation in the drum without stopping while doing so.

The two minerals act; the lime as a disinfectant, the iron sulphate nourishes and regenerates the bark.

Treatment to be carried out in winter.

   7) In spring, I recommend spraying the entire plant, trunks, branches and foliage with potassium bicarbonate, at a dose of 700 g per 100 litres of water. To be repeated when climatic conditions of high humidity persist.

Potassium salt increases the pH of the leaves towards basic and creates a hostile environment, a barrier to fungal pathogens, causing them to die of dehydration. In addition, potassium salt increases the plant's natural defences.

 8) Soil care and fertilisation. I recommend not ploughing, encourage grassing to increase the biodiversity of wild grasses. Grass, contrary to what we have been led to believe, enriches the soil with micro and macro organisms which, in turn, by feeding on the grass roots, increase the organic substance in the soil. It also increases the porosity of the soil, favouring the infiltration of rainwater into the ground, avoiding water stagnation, which is harmful to olive trees.    

 TO AVOID:

    9) Avoid chemical fertilisation, nitrates, urea, ammonium sulphate etc., damage soil and groundwater, nitrogen promotes the proliferation of fungal pathogens through raw sap.

 10) Irrigate only if necessary. Moisture promotes the proliferation of fungal pathogens.

 11) Do not plough near the trunk to avoid injuring the roots. Every wound is a gateway for pathogens.


Ivano Gioffreda

info mail: ivanogioffreda@gmail.com


























mercoledì 28 gennaio 2015

ZERO PESTICIDI E LA VITA TI SORRIDERA' ANCHE GLI OLIVI SORRIDONO

Zona Castella, epicentro del focolaio.
Olivi trattati secondo le tecniche A.O.R. Agricoltura Organica Rigenerativa. L'agricoltore in questione ha eseguito alla lettera i nostri consigli.





                            Oliveto presso la zona focolaio Prov.le Alezio Taviano 
                              A sinistra olivi non trattati a destra olivi trattati 



Oliveto presso epicentro focolaio contrada La Castellana (Gallipoli)
Oliveto trattato secondo le tecniche dell'A.O.R
Agricoltura Organica Rigenerativa
L'agricoltore ha eseguito i nostri consigli
 Potatura leggera, esportati solo i rami secchi
Disinfettare(irrorare) tutta la pianta con poltiglia bordolese autoprodotta
solfato di rame + grassello di calce
disinfettare e nutrire i tronchi con solfato di ferro e grassello di calce

                                        Concimazione organica, sovescio di favino, lupino ecc

                                   Disinfettare pianta e terreno con zolfo e calce in polvere



                                                   Cura completa dell'Olivo
Sono sconsigliati diserbanti e insetticidi vari,
distruggono la flora batterica, impoveriscono il terreno e lo rendono sterile, privo di micro-organismi (autodifese)

sabato 17 gennaio 2015

Unica via percorribile, il ritorno alla Terra

SCENDIAMO IN CAMPO!
IL RITORNO DEI GIOVANI ALL’AGRICOLTURA: Una Scelta di Vita, Uno Stile di Vita

Maglie, 21 gennaio 2015 – Il regista Edoardo Winspeare sarà ospite dell’Istituto Agrario di Maglie  per un incontro con gli studenti sul tema delle nuove opportunità di inserimento dei giovani nel mondo dell’agricoltura.
L’evento, organizzato da docenti e studenti dell’Istituto Agrario Tecnico e Professionale di Maglie, intende focalizzare l’attenzione su un fenomeno comunemente definito "RITORNO ALLA TERRA": nuove realtà giovani coniugano l’amore per la natura con una visione di business innovativa, capace di creare sinergie con imprese, università, associazioni, senza dimenticare le proprie radici.
Prendendo spunto dal dibattito sul suo ultimo film “In Grazia di Dio”, interverrà sul tema il regista Edoardo Winspeare, che ha sposato la causa del ritorno alla terra con la sua scelta di una vita agreste nel basso Salento.
Si uniranno al dibattito il dott. Fabrizio de Castro, esperto in finanziamenti in agricoltura, e il sig. Ivano Gioffreda, presidente dell’Associazione “Spazi Popolari” Insieme ai docenti e agli ospiti si cercherà di tracciare un quadro complessivo del fenomeno che pare nascere dalla crisi, ma che è anche profondamente spinto dalle opportunità offerte da tecnologia e mercato globale.
Il ritorno alla terra sembra realizzarsi in modalità nuove rispetto al passato. La maggioranza delle aziende agricole oggi è multifunzionale: non si occupano solo di produzione alimentare, ma anche di attività agrituristiche o didattiche, forniscono prodotti e servizi. I giovani dovranno dunque imparare a mettere a frutto le competenze acquisite per sviluppare sistemi sostenibili e idee di business vincenti.
Pertanto, “scendiamo in campo” …….. con uno sguardo al futuro!




martedì 30 dicembre 2014

Cura della terra



L'Ass.ne Spazi Popolari ringrazia la giornalista Anna De Matteis del quotidiano Piazzasalento,  per la realizzazione del video, utilissimo per la diffusione delle buone pratiche agricole

venerdì 19 settembre 2014

Il sogno di Mattia



La Gazzetta del Mezzogiorno.it

 

Mattia, il giovane salentino
che dopo l'Australia
sogna un'azienda in Puglia

di Giacomo Pagone

La barba folta, i capelli scompigliati e il sorriso sincero di chi non ha avuto paura di mettere due continenti tra la sua vita quotidiana e la sua casa natale, pur di inseguire i propri sogni e le proprie ambizioni.

Mattia Morelli, ventisettenne leccese, partito alcuni anni fa alla scoperta del mondo, ha deciso di ripercorrere la sua strada in senso contrario per costruire il suo futuro nel Salento. Scegliendo il percorso inverso a quanti in questi anni hanno lasciato l’Italia per cercare fortuna all’estero, Mattia ribadisce la sua intenzione: tornare a casa e avviare un’azienda agricola.

Laureato in Scienze Politiche (prima a Lecce, poi a Parigi), Mattia mastica ancora quel sapore della scoperta che in tempi passati spingeva gli esploratori a lasciare le terre conosciute per affrontare l’ignoto. E, al giorno d’oggi, con internet e le sue messianiche missioni di portare la conoscenza al mondo intero e di avvicinare virtualmente tutti i luoghi, affrontare l’ignoto significa conoscere e sfidare le proprie paure. E allora Mattia, zaino in spalla, ha iniziato un viaggio che lo ha portato alla scoperta di se stesso.

Mattia riassumiamo i tuoi viaggi più lunghi: dalla Francia a Cuba fino all’Australia e la visita dell’Asia. Come passavi le tue giornate? Dove sei adesso e cosa fai?

Ogni viaggio ha rappresentato un momento diverso. Diversi stati d’animo, diverse attività quotidiane. Adesso sono consapevole di essere cittadino del mondo.
Parigi ha rappresentato una tappa fondamentale per la mia crescita individuale. Per la prima volta lasciavo le mie sicurezze, la mia città, la mia famiglia e tutte le mie abitudini, ma, allo stesso modo, mi ha aiutato a formare la mia cultura personale e limare molti aspetti del mio carattere.

La ricerca tesi a Cuba è stata, forse, la prima vera esperienza di studio della mia vita. Ho potuto studiare a fondo la Riforma agraria cubana, lavorando con i contadini, approcciandomi con le istituzioni e partecipando ai corsi di studio dell’Università Agraria dell’Havana, un mondo dove l’agricoltura diviene vita, esperienza di scambio, rispetto per l’ecosistema e nuova fonte di reddito.

Quello in Asia è stato il viaggio dell’equilibrio spirituale e della scoperta di un nuovo mondo completamente diverso da ciò che normalmente si può immaginare. Sviluppo di nuove attività, persone dinamiche, lavoratori capaci, governi lungimiranti. Una società in fermento, che non dimentica le proprie tradizioni.

L’Australia, dove vivo ora, rappresenta l’evasione dagli spazi stretti e dalle affollate città europee. E poi, qui ho la possibilità di scoprire nuove pratiche di agricoltura organica. Quelle della Permacultura, ad esempio, inventata nel 1978 dall’australiano Bill Morrison, che mira a costruire unità abitative autosufficienti o tendenti all’autosufficienza energetica ed alimentare

Cosa ti spinge, ogni volta, a lasciare tutto per iniziare una nuova avventura? In base a cosa scegli i Paesi in cui vivere?

La curiosità, l’energia proveniente dall’ignoto. La voglia di confrontare idee e sogni con luoghi e persone reali. Poi, diventa una droga e non puoi farne a meno.

Ogni paese è una storia differente. Mi lascio guidare dai miei desideri del momento, insieme alla voglia di conoscere determinate cose che possano arricchirmi culturalmente ed umanamente. La storia ad esempio. Oppure cerco l’opportunità di lavorare, o quella di formarmi.

Qual è il tuo progetto per quando, a novembre, tornerai in Italia? Come è nata questa idea?

Il Salento potrebbe essere l’avamposto europeo dell’agroecologia. Il mio progetto, nato durante gli anni universitari, è simile a quello portato avanti da numerose associazioni locali, come il gruppo Spazi Popolari di Ivano Gioffreda di Sannicola, ragazzi preparatissimi, che cercano di sviluppare il concetto di agro ecologia e lottano per proteggere i nostri ulivi dall’eradicazione coatta e dal famigerato batterio killer xylella.

Sfatiamo un mito: il mondo contadino, oggi, non è l’antitesi della modernità. Tu hai un blog (http://unastoriadisordinata.wordpress.com/) dove racconti i tuoi viaggi ma parli anche di tecniche agricole.

L’agricoltura non è il contadino che si spezza la schiena per tutta la sua vita, la terra per me significa ritorno alla cultura, al sapere che genera vita.

L’agricoltura è certamente lavoro, come ogni altra attività umana, ma è anche ricerca, studio delle dinamiche biologiche. Io ho ammirato diverse innovazioni: dalle compost toilettes australiane (bagni che non utilizzano lo scarico ma creano compost da riutilizzare), alla pianificazione pubblica cubana che ruota intorno ad un sistema completamente organico, senza pesticidi e prodotti chimici e senza monoculture. Tecniche che rispettano l’equilibrio ecologico, quindi la salute e la vita dell’uomo.

Lo scrittore statunitense Mark Twain sosteneva: “Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate.”
E, in fondo, cosa è la libertà se non la possibilità di inseguire i propri sogni e disporre della propria vita come meglio si crede?