mercoledì 15 gennaio 2014

Fumaggine degli agrumi: come si presenta, cosa la provoca e come affrontarla.


La fumaggine   si presenta su foglie, germogli e frutti come una macchia scura dapprima polverosa e simile a fuliggine che ricopre la pianta fino ad impedirle di ricevere la luce necessaria per vivere.

Si tratta di ammassi polverosi di origine parassitaria che possono colpire la porzione aerea di molte piante, da interno e da esterno.

Cos'è la fumaggine e cosa la provoca?


La patina bruno-nerastra visibile sulla superficie fogliare può avere spessore variabile da 1-2 millimetri, sino a 3-4 millimetri nei casi più gravi e consistenza diversa: può essere secca e indurita (se il primo attacco è remoto e se si è ripetuto nel corso del tempo), oppure molle e untuosa, nel caso di nuova manifestazione del fenomeno. È dovuta ad alcuni funghi saprofiti (generi Capnodium, Cladosporium, Ulocladium) che non penetrano in profondità ma si sviluppano solo sulla superficie fogliare. I diversi microrganismi fungini responsabili della fumaggine si nutrono delle sostanze dolciastre e appiccicose (melataemesse da alcuni insetti nocivi (afidi, cocciniglie, psille) che in precedenza avevano attaccato la pianta. Oppure la melata può anche fuoriuscire direttamente dalle superfici fogliari, sotto forma di minuscole goccioline ricche di zuccheri,come conseguenza, ad esempio, di un arresto della traspirazione fogliare o di uno stato di particolare sofferenza dell’intera pianta (stress idrici e termici). 
I funghi della fumaggine sono pericolosi perché si adattano facilmente a diverse condizioni ambientali, sia all’aperto, sia in spazi interni. In più si diffondono velocemente e si possono trasmettere facilmente da pianta a pianta, per semplice contatto delle porzioni infette con quelle sane.

Dal 2008 in Puglia, nell'arco ionico Salentino, è stata segnalata la presenza di un insetto da quarantena, responsabile della diffusione del contagio: l'aleurocanthus spiniferus.
Si tratta di un insetto omottero sternorrinco appartenente alla superfamiglia Aleirodoidei originario nella fascia intertropicale del continente asiatico e oggi presente in arie zone dell’Africa, dell’Oceania. Per quanto riguarda l’Italia, la presenza viene segnalata in Salento e dal 2008 sembra essere limitata a questa area. Gli adulti di questa specie non sono abili volatori, ma la diffusione può essere operata dal vento sulle distanze più o meno brevi, ma sulla lunga distanza viene coinvolto lo spostamento di materiale vegetale infestato. A. spiniferus è un insetto polifago, per lo meno nelle zone di origine, ma nei nostri ambienti mostra una spiccata preferenza per le piante del genere Citrus. Le forme giovanili di questo omottero infestano generalmente la pagina inferiore delle foglie delle piante, dove mediante stiletti boccali pungono i tessuti vegetali sottraendo linfa e producendo escrementi zuccherini che imbrattano le piante attaccate determinando lo sviluppo di fumaggini. L’attività di alimentazione causa quindi un danno diretto e indiretto che conducono al disseccamento della vegetazione con conseguente caduta degli organi fotosintetici e nei casi più gravi alla morte della pianta colpita. Il numero delle generazioni annuali è variabile in funzione dell’andamento climatico(generalmente 3 generazioni), mentre lo svernamento avviene per lo più allo stadio di neanide.
 Il contenimento di questo aleirodide è svolto da numerosi nemici naturali essenzialmente i parassitoidi appartenenti alle famiglie Afelinidae e Platigastritidae, tra cui Amitus hesperidum eEncarsia smithi.
La fumaggine, quindi, è quasi sempre una malattia che si sviluppa secondariamente: come conseguenza di un attacco da parte di altri parassiti ed a seguito di una situazione di stress, ambientale o nutrizionale.

La prevenzione
La fumaggine anzitutto si previene evitando:
- condizioni di sofferenza della pianta, che si manifestano quando, ad esempio, è collocata in ambiente non adatto o è poco curata;
- concimazione azotata: l’azoto, se dato in grande quantità, favorisce una rigogliosa crescita di tessuti verdi, che però rimangono teneri ed acquosi, quindi facilmente aggredibili dai parassiti;
- ristagno idrico nel terreno: a seguito di tale situazione le piante subiscono un rammollimento dei tessuti e sono quindi più facilmente attaccabili;
- contatto con piante già infestate: contatto diretto tra pianta sana e malata o contatto indiretto tramite l’azione dell’uomo (con le mani, con strumenti di taglio passati prima nella zone infette e poi in quelle sane);
- scarso riciclo di aria all’interno della chioma: situazione grave, specialmente in ambiente caldo-umido e in piante a chioma molto fitta.

Anche in questo caso abbiamo applicato alcune sperimentazioni col metodo empirico con approccio agro-ecologico, secondo i principi dell'Agricoltura Organica Rigenerativa  con risultati soddisfacenti, preoccupandoci dello stato di salute delle piante e non degli insetti vettori coinvolti.
La carenza di elementi  nutritivi porta la pianta ad uno stato stress e di debolezza  che la espongono agli attacchi di agenti patogeni. E' per questo importante una buona e sana concimazione organico-minerale. Durante la primavera si possono distribuire piccoli quantitativi di microelementi come ferro, zinco, magnesio e manganese per prevenire i fenomeni carenziali piuttosto diffusi negli agrumi.

Trattamento nutritivo per agrumi

Portare ad ebollizione 10 litri di acqua; a bollore avvenuto versare 3-4 Kg di cenere + 150 Grammi di sapone di    Marsiglia
mescolare per  mezz’ora, spegnere e lasciare raffreddare e decantare prima dell’utilizzo.
 1° Trattamento: diluire la soluzione cenere in  200 litri di acqua, mescolare per bene e irrorare tutta la pianta

 2° Trattamento con soluzione zolfo calce cenere dopo 10 giorni circa dal primo trattamento
       Diluire la soluzione zolfo calce cenere all’8% e irrorare chioma e tronchi.

 3° Trattamento con poltiglia bordolese dopo 15 giorni dall’ultimo trattamento.
Preparazione poltiglia bordolese per 100 Lt di acqua, sciogliere in un contenitore 1 Kg di calce viva               (meglio se da fornace) altrimenti grassello di calce, in un contenitore separato sciogliere 1 Kg di solfato di rame (vecchio verderame) versare i due prodotti in 100 Lt di acqua e irrorare chioma e tronchi.
Nella soluzione zolfo-calce cenere è consigliabile aggiungere 2 kg di zucchero per 100 lt di acqua
Ripetere il trattamento  a fine inverno.
E’ consigliabile concimare gli agrumi con minerali zinco-ferro- magnesio, l’apporto di azoto deve essere organico.
Ripetere il trattamento in primavera e in estate
  
Lo zolfo è un componente di alcune proteine e svolge alcune funzioni basilari nella pianta. Esso è molto abbondante in quasi tutti i terreni e si trova in forma di solfato e come tale viene assorbito.
           Le carenze di zolfo sono rare e si presentano così:
Clorosi generalizzata, più accentuata sulle foglie giovani.
Crescita stentata.
Foglie apicali piccole.
Accartocciamento anomalo delle foglie

·         Potassio (K)
·         Il potassio ha una funzione importantissima, controlla il turgore delle cellule e il turgore è responsabile dell’accrescimento della pianta. In generale la pianta sta meglio in presenza di potassio, fiorisce abbondantemente, produce più frutti, resiste meglio agli attacchi parassitari.
        La carenza di potassio provoca:
Indebolimento dei fusti erbacei.
Clorosi a chiazze seguita da comparsa di zone necrotiche lungo i margini delle foglie.
Annerimento di alcune zone delle foglie.
I sintomi si presentano prima nelle foglie vecchie.
Maggior sensibilità verso agenti patogeni.

Alcune piante crescono a rosetta (cioè non sviluppano il fusto).




                                        
Contattandoci all'indirizzo mail spazipopolari@gmail.com o al numero +393882422830
è possibile  prenotare la soluzione zolfo-calce-cenere.

sabato 11 gennaio 2014

Accoglienza 2013 Piccoli Saharawi

Calendario Melquìades "SAHARAWI 2014"

Il programma di accoglienza “Piccoli Ambasciatori di Pace” consente ai bambini nati nei campi profughi del deserto di trascorrere i mesi estivi in Italia.
La prima settimana di vacanza è dedicata a visite mediche generalizzate per individuare patologie non ancora evidenziate dalle strutture sanitarie dei campi profughi. Oltre ai programmi di animazione, di condivisione con bambini italiani o di altre nazionalità, sono previste manifestazioni, eventi pubblici ed incontri con le istituzioni cui i bambini, ambasciatori del popolo saharawi, porteranno il loro messaggio di pace.
Come spiega Omar Mih – rappresentante saharawi in Italia – “grazie a questo progetto i bambini nati nei campi profughi del deserto hanno la possibilità di seguire una dieta migliore di quella che farebbero in Algeria e di ricevere cure mediche. Allo stesso tempo sono ambasciatori di pace: domani saranno i futuri residenti della Repubblica del Saharawi ed è importante che comprendano che il mondo non è solo campi di rifugiati e deserto”.

Il calendario “SAHARAWI 2014” racchiude le foto dei bambini scattate durante l'accoglienza, informazioni sulla nostra Associazione, sulla storia del popolo saharawi, la loro cultura, sulla dura e ingiusta realtà dei campi profughi, le testimonianze di gente in esilio da quarant'anni e di gente nata nelle tende, che non ha mai visto la sua terra.
I proventi della vendita serviranno a far venire i bambini nel Salento anche la prossima estate.

IL COSTO DEL CALENDARIO è 5 EURO!