Bene, un grazie a tutti, i nostri dubbi sono fondati, ora anche la stampa nazionale ci contatta e prendono le nostre foto
Gli untori e la peste, così l’affaire Xylella per gli ulivi del Salento
Il
miracolo è accaduto, un miracolo da attribuire unicamente alla forza
rigenerativa della natura: gli alberi d’ulivo, che nei mesi scorsi
avevano perso le foglie, sono ritornati in pieno vigore! Innumerevoli
polloni sono spuntati dalla base e nuovi germogli dai grandi tronchi,
nelle parti alte, in uliveti che non hanno subito nessun intervento
“curativo”. Poveri giornalisti frettolosi e tecnici compiacenti! Si sono
dovuti accorgere che gli ulivi, come il Lazzaro resuscitato, stanno
risorgendo proprio nelle aree dove gli stessi tecnici avevano parlato di
“cimitero” di ulivi. Dicevano che le piante d’olivo si erano eradicate
da sole, erano morte e non c’era alcuna speranza. Il rimedio? Nocivi
pesticidi contro i potenziali vettori della Xylella – le
cicalellidi – e contro tutti gli altri insetti! Diserbanti chimici da
spruzzare a piene mani con la scusa di eliminare tutti i cosiddetti
“serbatoi di inoculazione”, anzi da irrorare dall’alto degli aerei!
Squadre di militari, chiamati a combattere una guerra con i lanciafiamme
contro erbe e muschio! Infine eradicazioni! Una strategia di mare, di
terra e di aria per affrontare il “complesso del disseccamento rapido
degli ulivi”, che tutto sono meno che disseccati e morti, ma un tripudio
di vita che ritorna! Per la verità le Associazioni ambientaliste
avevano invitato i tecnici a considerare e studiare il fenomeno tenendo
conto dello stress idrico estivo e degli altri fattori chimico-fisici e
di natura antropica, con riguardo alle falde, all’aria, ai suoli,
all’inquinamento, e avevano invitato ad indagare le conduzioni agricole
insane, praticate in taluni oliveti, avvelenati dalla agrochimica da
troppi anni irresponsabilmente, per capire i motivi di estivazione con
disseccamento di alcuni rami, o di indebolimento immunitario, con
regressione vegetativa, degli alberi. Che ne è quindi del batterio
killer, la Xylella fastidiosa? E’ l’untore, dagli all’untore! Un innocuo
batterio che potrebbe essere persino endemico ed endofito, ovvero
presente ovunque e da sempre nel Salento in maniera del tutto
asintomatica, ma buono come pretesto – sostengono le Associazioni
ambientaliste – per “distruggere senza freni, con l’estremizzazione
della quarantena, l’intero paesaggio salentino, e di emungere immense
risorse statali e comunitarie a difesa dell’Italia e dell’Europa!” Le
parassitosi sono fenomeni naturalissimi e transitori, effetti di
squilibri, in cui intervenire ricostruendo gli ecosistemi, ripiantando
essenze arboree in sostituzione di quelle colpite e favorendo il ritorno
dei predatori naturali, quanto più autoctoni possibile, dei parassiti,
per ripristinare equilibri alterati a volte dallo stesso uomo; ricreando
gli habitat degli insetti insettivori, le macchie ripariali e dei
“sipali”, le stesse che oggi si vorrebbero cancellare nel Salento. La
biodiversità va estesa, non ristretta! Il pericolo Xylella come
cavallo di Troia dunque, per imporre varietà brevettate, presentate come
ad essa resistenti, al posto delle pratiche agricole tradizionali. Nel
segno degli ulivi che riverdeggiano – lanciano l’appello gli
ambientalisti – dobbiamo difendere tutti insieme la nostra salute, il
nostro paesaggio, la nostra storia e la nostra biodiversità, nonché la
economia tradizionale, che ha informato il paesaggio pittoresco,
chiedendo tutela in tutte le sedi preposte per fermare la follia
speculativa della “quarantena” pro deserto piro-chimico artificiale del
Salento. Perciò la Regione Puglia deve bloccare i 2 milioni di euro
stanziati ai consorzi di bonifica, nel quadro della quarantena, per il
biocidio della flora dei canali, dove vi è il rischio non solo del
taglio meccanico dei canneti, ma anche dell’uso della chimica che
conduce all’avvelenamento intollerabile di suoli, aria ed acqua, e del
taglio eradicativo degli alberi ripariali. Un battage creato da questi
irresponsabili con il “mal affaire Xylella” che ha prodotto un danno
enorme di immagine all’economia salentina, che per fortuna la stessa
Natura, dopo le copiose piogge autunnali, si è incaricata di
smascherare!
Info: Coordinamento Civico apartitico
per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino (Maglie),
Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (Lecce),Spazi Popolari (Sannicola).
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