martedì 19 novembre 2013

Bene, un grazie a tutti, i nostri dubbi sono fondati, ora anche la stampa nazionale ci contatta e prendono le nostre foto

Gli untori e la peste, così l’affaire Xylella per gli ulivi del Salento

Il miracolo è accaduto, un miracolo da attribuire unicamente alla forza rigenerativa della natura:  gli alberi d’ulivo, che nei mesi scorsi avevano perso le foglie, sono ritornati in pieno vigore! Innumerevoli polloni sono spuntati dalla base e nuovi germogli dai grandi tronchi, nelle parti alte, in uliveti che non hanno subito nessun intervento “curativo”. Poveri giornalisti frettolosi e tecnici compiacenti! Si sono dovuti accorgere che gli ulivi, come il Lazzaro resuscitato, stanno risorgendo proprio nelle aree dove gli stessi tecnici avevano parlato di “cimitero” di ulivi. Dicevano che le piante d’olivo si erano eradicate da sole, erano morte e non c’era alcuna speranza. Il rimedio? Nocivi pesticidi contro i potenziali vettori della Xylella – le cicalellidi – e  contro tutti gli altri insetti! Diserbanti chimici da spruzzare a piene mani con la scusa di eliminare tutti i cosiddetti “serbatoi di inoculazione”, anzi da irrorare dall’alto degli aerei! Squadre di militari, chiamati a combattere una guerra con i lanciafiamme contro erbe e muschio! Infine eradicazioni! Una strategia di mare, di terra e di aria per affrontare il “complesso del disseccamento rapido degli ulivi”, che tutto sono meno che disseccati e morti, ma un tripudio di vita che ritorna! Per la verità le Associazioni ambientaliste avevano invitato i tecnici a considerare e studiare il fenomeno tenendo conto dello stress idrico estivo e degli altri fattori chimico-fisici e di natura antropica,  con riguardo alle falde, all’aria, ai suoli, all’inquinamento, e avevano invitato ad indagare le conduzioni agricole insane, praticate in taluni oliveti, avvelenati dalla agrochimica da troppi anni irresponsabilmente, per capire i motivi di estivazione con disseccamento di alcuni rami, o di indebolimento immunitario, con regressione vegetativa, degli alberi. Che ne è quindi del batterio killer, la Xylella fastidiosa? E’ l’untore, dagli all’untore! Un innocuo batterio che potrebbe essere persino endemico ed endofito, ovvero presente ovunque e da sempre nel Salento in maniera del tutto asintomatica, ma buono come pretesto – sostengono le Associazioni ambientaliste – per “distruggere senza freni, con l’estremizzazione della quarantena, l’intero paesaggio salentino, e di emungere immense risorse statali e comunitarie a difesa dell’Italia e dell’Europa!” Le parassitosi sono fenomeni naturalissimi e transitori, effetti di squilibri, in cui intervenire ricostruendo gli ecosistemi, ripiantando essenze arboree in sostituzione di quelle colpite e favorendo il ritorno dei predatori naturali, quanto più autoctoni possibile, dei parassiti, per ripristinare equilibri alterati a volte dallo stesso uomo; ricreando gli habitat degli insetti insettivori, le macchie ripariali e dei “sipali”, le stesse che oggi si vorrebbero cancellare nel Salento. La biodiversità va estesa, non ristretta! Il pericolo Xylella come cavallo di Troia dunque, per imporre varietà brevettate, presentate come ad essa resistenti, al posto delle pratiche agricole tradizionali. Nel segno degli ulivi che riverdeggiano – lanciano l’appello gli ambientalisti – dobbiamo difendere tutti insieme la nostra salute, il nostro paesaggio, la nostra storia e la nostra biodiversità, nonché la economia tradizionale, che ha informato il paesaggio pittoresco, chiedendo tutela in tutte le sedi preposte per fermare la follia speculativa della “quarantena” pro deserto piro-chimico artificiale del Salento. Perciò la Regione Puglia deve bloccare i 2 milioni di euro stanziati ai consorzi di bonifica, nel quadro della quarantena, per il biocidio della flora dei canali, dove vi è il rischio non solo del taglio meccanico dei canneti, ma anche dell’uso della chimica che conduce all’avvelenamento intollerabile di suoli, aria ed acqua, e del taglio eradicativo degli alberi ripariali. Un battage creato da questi irresponsabili con il “mal affaire Xylella” che ha prodotto un danno enorme di immagine all’economia salentina, che per fortuna    la stessa Natura, dopo le copiose piogge autunnali, si è incaricata di smascherare!

Info: Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e  della Salute del Cittadino (Maglie), Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (Lecce), Spazi Popolari (Sannicola).

 

 

 

 

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